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Il piano Transizione 5.0 – Dall’industria 4.0 all’industria 5.0

02-05-2024

“Il Piano Transizione 5.0 è architrave della nostra politica industriale, per consentire alle nostre imprese di innovarsi per vincere la sfida della duplice transizione digitale e green, nei due anni decisivi 2024/2025, in cui si ridisegnano gli assetti geoeconomici. Oltre agli investimenti in beni strumentali, la misura è orientata anche alla formazione dei lavoratori, perché le competenze sono il fattore che fa la differenza soprattutto per il nostro Made in Italy” queste le parole del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso all’approvazione del Governo del Piano Transizione 5.0 lo scorso marzo.

Un disegno di legge che sarà reso operativo entro il primo semestre, che comprende un pacchetto di incentivi orientati a potenziare la digitalizzazione e la transizione green delle imprese italiane, grazie a un piano di crediti d’imposta. Lo stanziamento disposto è pari a 6,3 miliardi di euro, che toccano il tetto dei 13 se considerati insieme ai fondi previsti dalla legge di bilancio per il 2024-2025.

Il piano Transizione 5.0 si presenta quindi come volano della quinta rivoluzione industriale, che completa e amplia il passaggio 4.0, facendo della ricerca e dell’innovazione il motore della transizione verso una produzione più sostenibile, capace di coniugare innovazione, competitività e creazione di valore per le imprese italiane in Europa e nel mondo.

 

Il Piano Transizione 5.0 – Come funziona il nuovo provvedimento del Governo

Il sistema del credito di imposta previsto dal provvedimento avrà un’attivazione automatica e sarà indirizzato a ogni tipo di azienda a prescindere da settore, sede geografica o dimensione. Non sarà necessaria alcuna valutazione preliminare, a patto che i consumi energetici vengano ridotti almeno del 3% nelle strutture localizzate nel territorio nazionale, al raggiungimento di questo parametro l’azienda potrà quindi godere delle agevolazioni per investire in beni materiali e immateriali o in beni strumentali finalizzati alla produzione autonoma di energia da fonti rinnovabili ( oppure del 5% per i processi interessati dall’investimento).

Fanno parte del provvedimento anche le agevolazioni per investimenti nella formazione del personale, orientate al trasferimento di competenze tecnologiche legate alla digital transformation e alla transizione energetica nei processi industriali.

Nel piano sono compresi anche incentivi per software di monitoraggio dei consumi che operino attraverso ERP, ossia software e applicazioni per la fabbrica intelligente orientati al monitoraggio continuo, comprensivi di rilevamento dei consumi energetici e dell’energia generata dall’impianto stesso o da esso consumata. Comprese anche piattaforme che permettano l’efficientamento energetico.

Un esempio concreto è I4Energy, il software per il controllo e la gestione dei consumi dell’energia di fabbrica made in Tesar, che permette di rilevare i consumi energetici e altre grandezze (gas, azoto, ecc…), relativi alle risorse collegate e di ripartirli sugli ordini di produzione in macchina, in modo preciso in ogni momento. Il tutto tenendo conto anche di asset esterni come i pannelli solari, in grado concorrere al bilancio energetico.

La possibilità di accedere al credito di imposta è vincolata all’obbligo da parte delle imprese di essere in regola con i contributi previdenziali dei dipendenti e di applicare correttamente e in toto la normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

 

 

Verso l’Industria 5.0: sostenibilità, efficienza e agilità

La quinta rivoluzione industriale affianca all’innovazione tecnologica una grande attenzione alla sostenibilità e prevede l’attuazione di processi circolari che riutilizzano, riconfigurano e riciclano le risorse naturali,  riducendo l’impatto sull’ambiente.

Contenimento del consumo energetico e abbattimento delle emissioni di gas serra vanno di pari passo con una ricerca tecnologica che utilizza l’intelligenza artificiale e la fabbricazione additiva per ottimizzare al massimo le risorse e rendendo l’industria più sostenibile.

La «fabbrica intelligente» dell’industria 5.0 sarà agile e resiliente, con tecnologie flessibili e adattabili. Forte di una solida produzione industriale, agisce all’interno di un mercato in continua evoluzione, in cui il mondo industriale riconosce l’importanza di prendere una diversa direzione, dove ricerca e innovazione tecnologica lavorano per un cambiamento a lungo temine e creano vantaggio competitivo.